lunedì 27 settembre 2010

Energia e materia. Ricerca artistica e speranza nel futuro nelle opere degli artisti contemporanei


La parola Energia ha mille sfaccettature e una mostra sull’Energia si presta a molteplici interpretazioni. Ma quella che si vuole mettere in luce stavolta è l’energia positiva, che aiuta l’uomo nel suo percorso, l’uomo di oggi in balia degli eventi proprio come un naufrago su un’isola deserta che deve servirsi degli elementi naturali per sopravvivere.
Ognuno degli artisti invitati, Gilberto Di Stazio, Nino La Barbera, Beatrice Palazzetti, Roberta Pugno ed Elio Rizzo, hanno interpretato il tema dell’Energia con la loro individuale e caratteristica cifra stilistica.
Provenienti da tutta Italia, ma ormai romani d’adozione, i cinque artisti hanno in comune la ricerca sulla materia, l’agire su stratificazioni segniche e coloristiche che assumono molteplici valenze di significato.

Gilberto di Stazio, romano, artista e architetto, ha realizzato appositamente per Noi Robinson, E se alzo gli occhi al cielo..., raffigurante un quartiere periferico di una New York oppressa dal cemento e dal caos quotidiano. Servendosi della tecnica del carboncino, Di Stazio ricostruisce la città americana e le sue caotiche dinamiche, regalando però all’uomo contemporaneo la speranza di un futuro migliore, rappresentata da un azzurro e terso angolo di cielo. Di Stazio vuole dirci che le nuove ricerche scientifiche in campo energetico possono regalarci una vita migliore ma questa speranza è legata soprattutto alla sensibilità dell’uomo e alle sue scelte. In particolare l’opera vuole soffermarsi anche sul problema del degrado sociale e sulla possibilità d’integrazione tra realtà molto diverse tra loro. Nel quadro città e periferia si compenetrano e solo un labile steccato le divide, ma contemporaneamente le unisce.

Nelle opere di Nino La Barbera, siciliano di Mazara Del Vallo, la memoria del Big Bang si manifesta attraverso strutture cosmiche e atomiche, dettagli che sono veri e propri quadri nel quadro. Ne è un esempio la monumentale Nascita di Venere, vista anche come nascita della vita e quindi del genere umano. Fermo restando il soggetto scelto, sempre figurativo, nei dipinti di La Barbera i dettagli nascono sulla superficie della tela dai ricordi ancestrali dell’artista stesso, prolungamento del suo DNA, a sua volta memoria del cosmo in divenire. Da miliardi di anni l’Universo trasforma la sua primitiva energia attraverso una staffetta cosmica che vede la nascita, l’evolversi e la morte delle stelle e di ciò che le circonda. Non sarebbe quindi possibile che il ricordo dell’inizio dell’Universo fosse impresso nel DNA dell’uomo, e riaffiori nelle opere dell’artista, animo sensibile e ricettivo per eccellenza? L’arte in questo modo sarebbe un tassello indispensabile per la scienza e la conoscenza. Questo l’affascinante l’interrogativo che impregna le opere di Nino La Barbera.

Beatrice Palazzetti, di Viterbo, è pittrice e scultrice.
Le sue opere pittoriche sono poetiche composizioni, soavi e leggere, memori anche dell’arte di Prampolini e di Klee.
Le sculture, rigorosamente bianche, in pietra leccese e pietra di Manoppello, sono Tracce remote della materia in continuo divenire, materia plasmata dal tempo e dall’uomo che si trasforma e viene trasformata in energia. Il progresso umano deriva dalla capacità dell’umanità di servirsi delle risorse della Terra in modo intelligente senza causarne la distruzione.
L’artista ha studiato a lungo anche le tecniche della grafica, in particolare la xilografia, ed ha collaborato con la musicista Chiara Maresca nella realizzazione di manifestazioni pluriartistiche. Ultimamente si sta dedicando anche alla poesia.

Roberta Pugno, di Bolzano, trasforma la materia in raffinate visioni in cui l’essere umano e la natura si fondono tra loro. Nascono allora Uomofiume e Uomo di Terra, DonnadiLuce, Dea gialla, Nel Bosco e Nel Mare.
I volti femminili dell’artista affiorano enigmatici dalla materia inserendosi in evanescenti griglie che diventano un tutto unico con la superficie della tela. Per Roberta Pugno la donna è la speranza nell’oggi e nel domani, e le sue opere vogliono essere un messaggio positivo per la ricerca e la conoscenza. L’artista si è infatti dedicata a lungo allo studio della Storia e della Filosofia, ed in particolare al pensiero di Giordano Bruno che è stato il protagonista di alcune sue recenti esposizioni.

Elio Rizzo, calabrese di Paola ma di origini siciliane, ha studiato sotto la guida di Leoncillo e Fazzini. Le sue opere pittoriche, realizzate con l’antica e laboriosa tecnica della tempera all’uovo, sono delicate epifanie di luce e raffigurano un mondo naturale e magico che prende forma sotto i nostri occhi, rapiti da una luce serica che rende evanescente la composizione. In Cascata con farfalla l’energia che si sprigiona dall’acqua in movimento viene resa dal sapiente uso del colore che crea sulla superficie riflessi cangianti In Susanna e i vecchioni la Natura, intatta e incontaminata, simboleggiata da Susanna, viene bramata dai due uomini, che cercano di conquistarla per sottometterla ai loro biechi fini. Ma la Natura - Susanna ha la forza di resistere e di vincere la concupiscenza dell’uomo.
Le sculture in ceramica sono frammenti, reperti fossili in cui la superficie viene trattata con particolari smalti che la rendono “vissuta”: Il falconiere, L’albero di Eva e Icaro rappresentano tutti il legame dell’essere umano con la natura.

Cinzia Folcarelli, gennaio 2007, testo pubblicato nel catalogo della mostra Noi Robinson, Galleria Il Tempo Ritrovato, 20 gennaio - 17 febbraio 2007

Julianos Kattinis, Cinzia Folcarelli, Nino La Barbera, Beatrice Palazzetti, Elio Rizzo, Daniela Vaccher, Gilberto Di Stazio