lunedì 18 giugno 2012

Visioni e illusioni ... raccontate sulla tela

 
Scrittura e pittura si fondono nelle opere di Angelo Savarese, napoletano di nascita ma romano d'adozione, autore di racconti di vissuto interiore e di immagini contemporanee.
La sua sensibilità artistica lo porta alla creazione di opere in cui fluiscono emozioni e sensazioni, coordinate e raccordate dall'uso sapiente del colore.
La scrittura nasce per prima nella mente dell'artista che la trasferisce con il piombo sulla tela, scrittura dalla grafia ora ordinata “millimetricamente”, ora più libera di riempire lo spazio a disposizione, sempre in rilievo rispetto alla superficie usata. E' poi la volta del colore, che ricopre le parole senza riuscire a celarle, anzi enfatizzandole a seconda del tono e della tinta usata. Materiali eterogenei, cristallo, rame, rete metallica, incastonate nelle composizioni, completano le opere, che risultano poetiche e forti al tempo stesso, frutto di un sofferto lavoro di elaborazione e trasposizione, nato il più delle volte nella semioscurità dei suoi studi, a Roma e a Civita Castellana.
Savarese predilige il grande formato, che rende più libero l'approccio e d'impatto il risultato. A volte costruisce più telai per la stessa composizione che poi assembla e compenetra tra loro, come nel recente Articolo 9 della Costituzione Italiana esposto in varie sedi istituzionali in occasione dei festeggiamenti per il centocinquantenario dell'Unità d' Italia.
Magmatiche e ipnotiche, le Illusioni di Savarese ci trasportano nell'io interiore dell'artista, nei suoi pensieri, nei suoi ricordi, che egli esprime nelle sue frasi o nelle suggestioni che gli procurano quelle di Pedro Salinas. Sembra un mondo sospeso quello dei dipinti di Savarese, un mondo vissuto ma ancora non posseduto, cercato con passione.
Istantanee di vita contemporanea sono le Visioni, caratterizzate dal taglio fotografico e dal forte impatto visivo, asimmetriche, in cui il soggetto si muove a volte diagonalmente rispetto alla tela, creando un senso di instabilità che contribuisce a rendere la precarietà emotiva della nostra vita.
La contemporaneità è indagata dall'artista anche attraverso le opere riguardanti il cinema, in particolari i grandi capolavori della cinematografia mondiale di tutti i tempi, raccolti nella grande opera a sviluppo orizzontale L'Arte del Cinema, una “pellicola” di oltre otto metri che riunisce, legandoli tra loro attraverso un sapiente lavoro di intarsio visivo, undici capolavori di quaranta anni di cinema, da Gandhi ad Avatar, da Ben Hur a E.T., da Arancia meccanica a Schinder's list, da Forrest Gump a Psycho, da La dolce vita a Spiderman a Il silenzio degli innocenti. Spiderman in particolare è stato trattato dall'artista in altre occasioni, ed anche Lupin e Dylan Dog, icone del fumetto e dell'animazione, che Savarese ha iniziato a dipingere dopo il suo avvicinamento alla California, che ha portato ad una cambiamento di direzione della sua arte rispetto al precedente periodo legato ai viaggi in Africa e alle opere fotografiche realizzate in particolare a Maputo, in Mozambico, dove si reca con un gruppo di volontari.
Attento ai problemi sociali e al vissuto che lo circonda, Savarese è autore di opere “celebrali” che portano alla riflessione e al confronto interiore.

Cinzia Folcarelli, testo pubblicato sul catalogo Angelo Savarese. Pretesti, 2011