domenica 24 ottobre 2010

Colore trasformato in emozione

Colore ed emozione ... l'arte di Carlo Sismonda si può sintetizzare con queste due parole. Le tonalità calde amate dall'artista, il rosso, il giallo, il verde, il blu, accostate e spesso fuse tra loro creano esse stesse le opere, le fanno vivere, regalandoci emozioni e sensazioni.
Sono paesaggi dell'anima quelli di Sismonda, introspettivi e descrittivi al tempo stesso, memori della forza coloristica di Van Gogh e dei Fauve, del temperamento degli Espressionisti e dei piani costruttivi di Cézanne.
Ma soprattutto le opere di Sismonda sono “musicali”, nel senso più poetico del termine. I colori creano composizioni ora avvicinabili ad un adagio, ora ad un preludio, ora ad una sinfonia. Come Kandinsky riusciva a trasfondere sulla tela la musica, attraverso le sue composizioni astratte, Sismonda ci riesce con l'arte figurativa. Una sua esposizione è stata intitolata proprio Beethoven con i colori di Sismonda. Del resto l'artista è anche musicista e compositore e spesso arricchisce le sue esposizioni pittoriche con esibizioni al pianoforte. Pittura e musica dialogano tra loro rendendo unica l'arte di Sismonda, arte volta a raffigurare l'amore per la natura e per la bellezza del creato. Sismonda è infatti un artista che crede in Dio e spesso si confronta con temi sacri, dando vita anche a cicli molto complessi e impegnativi che gli hanno valso nel corso della sua carriera artistica prestigiosi riconoscimenti in Italia e all'estero. L'artista di Racconigi ha infatti varcato i confini nostrani per esporre in tutto il mondo, dalla Germania al Giappone, dalla Francia al Canada, agli USA.
Rappresentare la bellezza della creazione del mondo, questo vuole l'artista, ma anche il dolore, come nella Via Crucis in cui figurano personaggi vicini al nostro tempo, i soldati della Seconda Guerra Mondiale al posto di quelli romani, a voler significare che il dolore è di ogni tempo e luogo ed è in mano all'uomo la decisione di volgere le spalle alla guerra e all'odio e guardare verso l'amore e la pace.
“La vita ricomincia quando sembra più profondo lo smarrimento, perduta ogni speranza”, dice Sismonda che si è dovuto confrontare con periodi bui della sua esistenza, “Ed è proprio questa la situazione della nostra civiltà minacciata da una profonda crisi generale”. Spesso i volti delle figure non hanno connotati, in modo che ognuno di noi possa riconoscersi in essi.
Le opere sacre di Sismonda sono ricche di simboli, ad esempio l’albero, che spesso ricorre nelle sue composizioni, è considerato il ponte tra la terra ed il cielo. “E su un albero crudelmente oltraggiato si consumò il grande oltraggio al Cristo. Un annientamento della vita che però si è trasformato in rigenerazione continua.” In una delle sue opere, Natività del 2006, un grande albero simboleggia il Vecchio Testamento e gli alberi più giovani accanto il suo perfezionamento attraverso la parola di Cristo, mentre il sole che sorge è luce e speranza per l'umanità.
Altro simbolo caro all'artista è infatti il sole, soprattutto dipinto di rosso, colore emblematico del coraggio e della lotta. E proprio il calore del grande sole rosso tornerà a scaldare l'albero quasi secco della Natività del 2002, che per Sismonda è la metafora di Cristo risorto che salva l'umanità dal suo peccato.
La luce è vita e speranza e proprio la luce è un'altra caratteristica della pittura di Sismonda, luce che nasce all'interno delle composizioni e si espande all'esterno, una luce calda generatrice d'amore.
L'artista è anche autore di disegni in cui il tratto grafico è sicuro ed incisivo, in cui il superfluo è volutamente annullato a favore di raffigurazioni minimaliste, in cui il gesto è protagonista. Ma le opere che lo caratterizzano e lo hanno reso celebre sono sicuramente i dipinti, in cui il colore trasformato in emozione è la firma della cifra stilistica dell'artista.

Cinzia Folcarelli, testo pubblicato nel catalogo della mostra Carlo Sismonda. La pittura del silenzio, 22 settembre - 10 ottobre 2010, Roma, Villa Torlonia, Casina delle Civette


Cinzia Folcarelli, Carlo Sismonda, Eva Tonti