domenica 24 ottobre 2010

Giovanni Crescimanni. Emozioni e sensazioni del lento fluire del tempo

 

Nelle opere di Giovanni Crescimanni ci si deve immergere completamente, solo così si riesce ad entrare nel lento fluire della sua arte, nella gestualità del movimento che accarezza i nostri sensi.
Astratto e figurativo si alternano nella sua produzione, connotata da una cifra stilistica personale e riconoscibile, che unisce la precisione dell'ingegnere alla libertà espressiva dell'artista, la forza del colore all'evanescenza delle composizioni, un'arte memore anche delle sue origini, siciliane e veneziane.
La luce riveste un ruolo importante nella pittura di Crescimanni, una luce che nasce dall'opera stessa, e accoglie lo spettatore invitandolo ad entrare in un mondo fatto di sensazioni ed emozioni.
Gesto e colore dialogano nelle opere volte all'astrazione, si confrontano, si scontrano, dando vita a composizioni presenti ed evanescenti al tempo stesso, ipnotiche, fatte di segmenti che scorrono fluidi sulla superficie della tela, diaframmi tra i luoghi raffigurati e la mente dell'artista, che ci invitano ad entrare nel suo mondo.
Piccoli tocchi di colore, tasselli di memoria si struturano in composizioni affascinanti che ci trascinano all'interno dei luoghi amati dall'artista, la campagna toscana con i caldi ocra dei campi di grano, il “tenero verde” dei prati, il grigio azzurro delle cime delle Alpi Apuane; Venezia ricca dei riflessi dei suoi palazzi nell'acqua, della sua storia, dei suoi misteri; ma anche i fondali del Mar Rosso, con il blu profondo del mare, il rosso dei coralli e dei pesci, ed ancora i mercati di Damasco con i colori cangianti, il vociare della gente, il fruscio delle stoffe.
Momenti e luoghi fissati nella memoria e su quaderni di appunti, acquerelli che raccontano attimi di vita vissuta e osservata che diventano segni sulla tela del fluire del tempo ... e delle sue molteplici sfaccettature. Il giorno nasce e si abbandona alla notte per per poi nascere di nuovo, i giorni si sommano ai giorni nel cerchio della vita, ma ognuno è diverso dall'altro, ogni volta accade qualcosa di nuovo. Ecco allora che ogni segno è diverso dall'altro, nello scorrere del tempo ecco che lo stesso movimento acquisisce la consapevolezza necessaria per provare a raggiungere la perfezione... quella perfezione interiore propria della cultura cinese a lungo “studiata” dall'artista.
Ma nel lento e incessante incedere del tempo ecco che squarci di violenza turbano l'equilibrio, lo spezzettano, lo trascinano in un vortice di emozioni forti e di paura. Il tempo è purtroppo testimone di eventi tragici, dettati dalla follia dell'uomo, dal suo volere primeggiare ed imporre la sua supremazia, sulla Natura e sugli altri uomini. Reopen911 è un ciclo di opere che punta l'attenzione su questi eventi del Novecento, in particolar modo sull'11 Settembre del 2001 che ha cambiato la nostra vita, rendendoci ancor più diffidenti verso i nostri simili, ma anche le stragi di Portella della Ginestra, di Piazza Fontana, di Via d'Amelio, dell'Italicus ... Il nero e il grigio del fumo e il rosso del fuoco e del sangue innocente ci penetrano nell'animo, facendoci pensare ... anche alle possibili verità celare ...
Esperienza artistica che segna profondamente l'animo di Crescimanni che per “disintossicarsi” si rivolge nuovamente verso i caldi paesaggi della Val d'Orcia e la magia di Venezia, questa volta abbandonando l'astrazione per un tipo di pittura più figurativa, attenta alla resa atmosferica, memore del tanto amato vedutismo di Francesco Guardi e della tradizione paesaggista italiana. Paesaggi reali ma anche paesaggi dell'anima, che l'artista crea ridestando ricordi e sensazioni impresse sui suoi diari di viaggio e nella sua mente, paesaggi delicati e poetici, in cui il particolare emerge dall'insieme e caratterizza l'opera.

Cinzia Folcarelli, testo pubblicato nel catalogo della mostra all'Istituto di Cultura Italiano, Lussemburgo, 10 novembre 2010
Cinzia Folcarelli e Giovanni Crescimanni